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Monthly Archives: Gennaio 2020

Alberto Acosta: la maledizione dell’abbondanza

15-Gen-20

Interviste da leggere a cura dell’associazione Bianca Guidetti Serra Alberto Acosta: la maledizione dell’abbondanza La maledizione dell’abbondanza/2

Guida all’autodifesa digitale

14-Gen-20

IMPERDIBILE Guida all’autodifesa digitale Edizione italiana della Guide d’autodéfense numerique – http://guide.boum.org Cos’è

Lo stato del nostro dolore

13-Gen-20

Da Patrizia Aldrovandi a Ilaria Cucchi, da Rudra Bianzino a Domenica Ferrulli. Combattono per la verità in casi controversi dove, sul banco degli imputati, siedono poliziotti e carabinieri. Una lotta in cui rabbia e sofferenza si intrecciano senza fine

Tableau physique de Humbold

13-Gen-20

Rifugi o ristorantini?

13-Gen-20

Pubblico questo contenuto preso da un social perché mi pare interessante. Devo anche dire che purtroppo non si ha più l’impressione che la maggioranza dei rifugisti oggi ragionino e agiscono così. Non più. Ristorantini radical chic da raggiungere magari con una pista forestale così i tripponi granosi possono rotolare dalla macchina al tavolo.

scuola del ritorno

13-Gen-20

Segnalo questo vecchio contenuto per far conoscere nel suo complesso l’esperienza di paraloup. Un buon esempio, e a differenza di altri è praticabile. http://paraloup.it/scuola-del-ritorno-in-montagna/

cyber cose

13-Gen-20

cyber cose, link da leggere

Il tempo dell’amnistia sociale

10-Gen-20

Il tempo dell’amnistia sociale di Italo Di Sabato – 8 gennaio 2020

Con il recente arresto di Nicoletta Dosio e il suo rifiuto di richiedere solo per sé la “grazia”, si pone la necessità di aprire all’interno dei movimenti un dibattito per decostruire la cultura legalitaria e panpenalista e costruire una campagna di massa per l’amnistia sociale.

Terra dei fuochi – bonifica ‘green’

10-Gen-20

promemo link http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=80056 Terra dei fuochi. D’Anna (Biologi): “Ministro Costa salvi modello bonifica ‘green’ San Giuseppiello di Giugliano in Campania” “Lì, in piena terra dei fuoch su sei ettari di pesche e ciliegi contaminati da sostanze tossiche, a partire dal 2015 è stata attivata un’opera di bonifica rivoluzionaria. Il Ministero non ha ancora individuato né […]

Il ritorno della sinistra imperiale

09-Gen-20

Il criceto umanista gira a vuoto e senza memoria: ogni volta si riparte dal punto zero. Iraq, Serbia, Kosovo, Afghanistan, ancora Iraq, e poi Libia, Siria, Venezuela…“Soleimani non è il nostro eroe”, così come non era il nostro eroe Milosevic o Saddam o Gheddafi o Assad o Chavez o Maduro. O i mille altri leader e popoli bombardati ed espropriati di una qualsivoglia sovranità che non fosse quella decisa e imposta dalla Nato, e dagli Usa in particolare. Capovolgendo ragionamenti e realtà dei fatti, l’onere della prova non spetta alla mano assassina ma al morto: non “perché è stato ucciso”, ma perché non meritava di morire? Il problema non sono più dunque le politiche imperialiste occidentali, l’ingerenza militare esterna, con i suoi agenti di prossimità manovrati da referenti vieppiù radicali e radicati (Usa, Nato, sauditi, israeliani, Isis…), ma gli Stati, i governi e i popoli che, resistendo a questa ingerenza, lo fanno seguendo politiche indigeste ai dipartimenti universitari occidentali, laddove prospera la monocultura liberale-radicale. E dunque Soleimani – inteso come sineddoche dei mille Soleimani del mondo che si oppongono all’imperialismo occidentale – “non era certo un compagno”, quindi si meritava di morire. È una guerra tra pari, tra soggetti di pari valore reazionario: poco deve interessarci anzi: né con gli Usa né con l’Iran, motto che riecheggia sinistri presagi di ignavia.