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Giornata della Memoria 2020 – Bussoleno

ROSSO → Come può l’uomo essere così brutale con i suoi simili? Mi viene in mente il colore rosso: rosso è il colore del sangue, ma anche il colore della bandiera delle truppe sovietiche che hanno liberato Auschwitz. Per i prigionieri è stato colore di morte e colore di salvezza.

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Giornata della Memoria 2020

 
Coinvolgere i più giovani nella celebrazione del Giorno della Memoria è estremamente importante sia per dedicare un tributo alle vittime: ebrei, rom, disabili, partigiani, oppositori politici, non-ariani, omosessuali, ma anche per offrire ai ragazzi una chiave di lettura che permetta loro di interpretare un presente dove il vento dell’odio non smette di soffiare e diventare protagonisti di un futuro ove non vi sia spazio per l’intolleranza.
In un’intervista di qualche anno fa Liliana Segre parlava del “silenzio” che avvolgeva e circondava i campi, il silenzio letterale di persone umiliate e rassegnate ma anche il “silenzio” degli altri, l’indifferenza di quelli che preferivano non vedere ciò che stava accadendo e la complicità di quelli che lo legittimavano. Oggi come allora è importante per noi e i nostri ragazzi non essere indifferenti e complici dell’odio, dell’intolleranza e del razzismo, ma riconoscerlo e rompere il silenzio.
Nelle scorse settimane in classe abbiamo incontrato una professoressa che ci ha raccontato la storia della famiglia di suo marito scampata all’Olocausto, rifugiandosi in Val Pellice, abbiamo parlato di Don Prinetto, abbiamo visto alcuni documentari e alcune interviste ai sopravvissuti, ma soprattutto abbiamo riflettuto, parlato, scritto. I bambini si sono avvicinati a questo tema con grande interesse dimostrando maturità e sensibilità. Abbiamo lavorato molto sulle parole che rompono il silenzio, parole che spesso esprimono sentimenti e che ci guidano attraverso la storia…
 
POTENTI → Potenti come Hitler e Mussolini uccisero tante persone anche per arricchirsi. Diventarono più ricchi ma avevano le mani sporche, anzi sporchissime.
MUSSOLINI → Mi dà fastidio il fatto che quando Mussolini si è alleato con Hitler e ha dichiarato la guerra tutti erano felici e applaudivano come se fosse una cosa intelligente.
EBREI → Gli ebrei prima vivevano tranquilli con le loro famiglie, poi vennero a prenderli nelle loro case, prima li misero nei ghetti e poi li portarono nei campi di concentramento.
SEPARAZIONE → Mi ha colpita la separazione tra le famiglie, in particolare per i bambini piccoli e indifesi. 
BAMBINI → Molti genitori facevano scappare i loro figli e li nascondevano negli orfanotrofi perché potessero vivere una nuova vita. Alcuni ce l’hanno fatta ma hanno perso la loro famiglia.
NASCONDERSI → Alcuni ebrei si erano nascosti in Val Pellice, alcuni cambiarono la loro identità.
VITTIME → Nei campi morirono ebrei ma anche disabili, rom, omosessuali, Testimoni di Geova, oppositori politici come Don  Prinetto, parroco valsusino internato e ucciso a Mauthausen.
VIAGGIO → Molti morirono già nel lungo viaggio per arrivare ai campi di concentramento, dovevano viaggiare al freddo, nei carri bestiame, ammassati gli uni sopra gli altri.
CAMPI DI CONCENTRAMENTO → Molti campi di concentramento si trovavano in Polonia.  Quando arrivarono, tagliarono loro i capelli e gli fecero indossare una divisa a righe.
NUMERI → Arrivati nei campi di concentramento ai prigionieri venne tatuato un numero per farli sentire poco importanti e indifferenti fra loro.
DOCCE → Molti morirono durante il viaggio in treno poi, arrivati ai campi, i più deboli e i più anziani senza forze furono subito messi nelle docce a gas.
LAVORO → Gli uomini e le donne ancora in forze venivano costretti a lavorare fino allo sfinimento.
FILO SPINATO → I campi erano circondati da recinzioni altissime con il filo spinato.
SOFFERENZA → Mi ha colpito la sofferenza delle famiglie: bambini e anziani che non avevano fatto nulla. Mi dispiace per gli ebrei, per i Testimoni di Geova, per i rom e per tutti quelli che hanno subito questo inferno. Penso a tutti quei bambini che avevano ancora una vita da vivere ma non è successo.
VERGOGNA → E’ una vergogna, non riesco a sopportare neanche io che non c’ero il dolore e la rabbia di quelle persone. E’ difficile immaginare il dolore di chi non c’è più ma anche il dolore dei sopravvissuti perché quello che hanno vissuto non si può cancellare.
SILENZIO → Secondo me una parola chiave è silenzio, il silenzio che c’era dentro i campi e quello che c’era fuori, da parte di chi sapeva e non ha detto nulla. Il mondo ha scelto di rimanere in silenzio, la gente si abitua a tutto, anche alla sofferenza e alla morte.
ROSSO → Come può l’uomo essere così brutale con i suoi simili? Mi viene in mente il colore rosso: rosso è il colore del sangue, ma anche il colore della bandiera delle truppe sovietiche che hanno liberato Auschwitz. Per i prigionieri è stato colore di morte e colore di salvezza.
LIBERAZIONE → Il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
RITORNO → Io sono contento che abbiano aperto i cancelli di Auschwitz ma sono un po’ triste perché sono dovuti tornare a casa a piedi e arrivati a casa non hanno trovato più nessuno.
SOPRAVVISSUTI → I prigionieri che sono stati liberati fecero tanti chilometri a piedi, mangiando quel che trovavano, anche patate crude. Quando arrivarono nel loro paese non trovarono più le loro case e i loro famigliari.
VIVERE → Gli ebrei che si erano nascosti dopo la guerra poterono tornare a vivere e utilizzare di nuovo il loro vero nome.
MEMORIA → Il Giorno della Memoria è un giorno da dedicare a chi non ce l’ha fatta ma anche ai sopravvissuti, se io perdessi i miei cari la mia vita mi sembrerebbe senza senso. Dobbiamo ricordarci di quel che è accaduto ed essere sentinelle affinché non accada più.I
 
 
https://youtu.be/emKGBpLzkwQ